25 - 26 maggio
Sabato pomeriggio partiamo con Lorenzo, grande amico, per una delle tappe più belle di tutto il giro: da Reggio Calabria a Crotone.
L'aereo ci porta direttamente su Reggio, dove ci accoglie il dottor Cozzupoli che la sera ci accompagna a passeggiare sul lungomare dove i giovani reggini trascorrono la serata tra aperitivi, dolci e chiacchiere.
"Da anni desidero vedere i Bronzi di Riace, sculture del V secolo a.C. conservate in modo straordinario, uniche al mondo". E l'amico ci dice che i Bronzi sono qui davanti, chiusi nel museo.
Così domenica ci svegliamo presto, sistemiamo la barca in modo che sia pronta per partire, e andiamo a visitare il Museo Archeologico.
I Bronzi, che già conosciamo dalle fotografie e dai servizi televisivi, dal vivo sono una cosa straordinaria, incredibile. Emoziona pensare alla capacità degli artisti che li hanno scolpiti e poi fusi in bronzo e ancor più pensare al loro ritrovamento, nel 1972 dal sub Stefano Mariottini, sotto 8 metri di mare non tanto al largo dalle coste di Riace Marina.
Poco prima di salpare, mentre ci stiamo preparando per veleggiare, si affaccia davanti alla barca, Saverio, uomo di mare, marinaio, comandante in pensione che ci fa un po’ da cicerone. Ci racconta parte della sua vita e delle foto scattate insieme a vari personaggi famosi, reali, principi passati da Reggio e conosciuti sui loro yacht.
Ma il vento di tramontana ci induce ad alzare subito le vele: Lorenzo al timone. Qui abbiamo il sole, ma dietro ci insegue un temporale che non promette nulla di buono. Anche se andiamo a sud e, teoricamente, ci allontaniamo da lui, dobbiamo comunque correre per non farci raggiungere.
La costa è bellissima. È stupendo vedere l'Etna a distanza. La costa siciliana è proprio vicina e sembra quasi di toccarla con la mano. Anche ieri sera quando era illuminata sembrava davvero di essere in un grande golfo e invece si è in mezzo allo Stretto: Scilla e Cariddi.
Entriamo nel Mar Ionio con una bella brezza. Navighiamo a 7 nodi, la barca si comporta benissimo, per fortuna non c'è tanta onda. Si veleggia alla grande.
E, fortunati, anche noi siamo accompagnati dai delfini!
All’ora di pranzo ci prepariamo una bella pasta alla bottarga di tonno di Marzamemi: abbiamo bisogno di tante energie e questa è una pasta fantastica.
L’aspetto forse più bello della barca a vela è che si sta 24 ore al giorno nella natura, in mezzo al mare, lungo le coste, la notte sotto le stelle con, a volte, stellate fantastiche e comunque si cucina, si dorme: insomma la vita è veramente completa.
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