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Tappa lunga di trasferimento da Sciacca a Marzamemi - 9 nodi di media per 135 miglia

3 - 5 maggio



Arriviamo con Alfredo a Sciacca con un bel vento forte ed entriamo alla sede della Lega Navale che ci ha ospitato per una settimana.

I marinai ci chiedono se partiamo domani perché c’è tanto vento e mare mosso, molto mosso, ma tutto sommato siamo con vento a favore e decidiamo di partire nonostante siano le quattro di pomeriggio: dobbiamo fare una lunga navigazione con la grande Dulcinea.



Dopo aver riempito il serbatoio di gasolio per le prossime tappe, impostiamo la rotta verso sud-est. È una bellissima giornata di sole, tanto vento e mare. Apriamo i fiocchi e Dulcinea inizia a volare sulle onde che arrivano da poppa in modo incredibile 8, 9, 10, 11, 12 nodi e planate.


Avremmo dovuto essere in quattro a fare il trasferimento, ma il vento contrario d’inizio settimana ci ha costretto a rimandare la navigazione a oggi, perdendo la disponibilità degli altri due membri dell'equipaggio. C’è un sole pazzesco e il mare restituisce una luce straordinaria. Dulcinea si comporta bene, rolla un pochettino sulle onde e con le onde più grandi parte in planata.

Divertente e piacevole. Il mare è impegnativo, ci guardiamo intorno e constatiamo che siamo gli unici in mezzo al mare, non vediamo proprio nessuno, né barche a vela, né navi. Ci sentiamo un po’ soli in questo mare fantastico. Non fa tanto freddo, almeno, grazie al sole.

Dopo qualche ora vediamo una nave mercantile che incrocia a babordo, sta andando in senso contrario alla nostra direzione.

Qualche miglio oltre, Alfredo vede una tartaruga che sta nuotando, venuta a galla a respirare ma noi stiamo sfrecciando molto veloci e non riusciamo neanche a fotografarla. E poi un’altra tartaruga: sicuramente risalgono dalle coste africane che non sono lontane.



Nonostante il  vento abbia un po’ mollato, l’onda rimane, così decidiamo saggiamente di entrare in porto per dormire un po’. 


Siamo solo in due e la navigazione è ancora lunga. Guardiamo il portolano per vedere come entrare nel porto di Licata che ha una darsena molto ampia con i fari in mezzo e un bel paesino poco più in là. Come dice Adrian, Licata ha la forma di una testa di pesce.





Sentiamo grandi schiamazzi: sono in tanti in porto e ci dicono che c’è la festa del patrono locale.

E l’ora dell’aperitivo, apriamo il bianco di Florio che è un ottimo vino insieme ai pistacchi di Bronte per prepararci alla serata e alla nottata: avremo poche ore per dormire.

Appena ormeggiati andiamo a vedere le bellissime barche che stanno transitando qui e che arrivano da oltreoceano.

Siamo ormeggiati sotto il faro di Licata: è proprio il momento di andare a dormire.


Alfredo è un ottimo compagno di viaggio e un bravo marinaio. Parliamo di tutto un po’: della vita, di questa esperienza, di quello che dovremo fare, di filosofia.

In mare il tempo non ha più dimensione e sembra che non finisca, il sole che sorge e tramonta dà il ritmo, ci si stacca un po’ dalla realtà.


Partiamo presto al mattino di sabato. Il mare è sempre movimentato e il vento si fa sentire.

La barca plana a oltre 11 nodi davanti alla Marina di Ragusa.

Timonare Dulcinea con queste onde è un piacere, cavalca le onde e quando arrivano da poppa quelle un po’ più grandi, inizia a planare, aumenta di velocità, accelera e poi di nuovo rallenta nel cavo dell’onda, è un vero spettacolo!




Finalmente a Marzamemi!


Si è rotto il rollafiocco sull’isolotto a poche miglia dal porto e abbiamo ammainato la vela come si faceva una volta …


A Marzamemi, villaggio di pescatori ormai famoso per la sua unicità, ceniamo nella piazzetta con Alfredo, Pietro e Sara, grandi amici e ottimi marinai.



La nostra missione per ora è finita.

Domenica prendiamo il volo da Catania per il nord con mezzo giro intorno all’Etna che fuma alla grande e poi sopra le Eolie con un mare di specchio!


Grazie a Flavio che, come spesso fa, ha montato video e foto di quest'ultima traversata. Immancabile una super colonna sonora.





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