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Ventiquattresima tappa - LNI Manfredonia (FG)

10 - 15 giugno



Dalla penna di Adrian.


Giovedì 13 giugno facciamo esami all'interno della sede della Lega Navale di Manfredonia.

Tra i partecipanti ce n’è uno che dimostra più anni di quelli che ha: sembra fisicamente provato, invecchiato in modo prematuro, ma ha lo sguardo vivo. Mentre gli facciamo l’ecocardio chiacchieriamo, come sempre facciamo con chi si sottopone all'esame, e scopriamo che uno dei suoi tre figli è scomparso 17 anni fa per un aneurisma. Era giovane, molto attivo: aveva giocato a calcio da professionista, con un brevetto da sub e quello per volare, insomma faceva di tutto. L'elettrocardiogramma era sempre risultato nella norma, anche quello da sforzo. Ma durante una partita allo stadio, si è accasciato e si è spento in pochi minuti, non c'è stato nulla da fare: era un aneurisma dell'aorta, diagnosticato troppo tardi.

A seguito di questa tragedia, sia lui che i suoi due figli hanno fatto un’ecocardiografia: si ricorda solo il buon esito degli esami dei figli, ma non il suo. Proseguendo nell’esame vediamo che la sua aorta ha una dilatazione di più di 4 cm. Gli dico che dovrebbe confrontare l’esame di oggi con l'esito del controllo precedente e comunque di rifare l'eco fra massimo 12 mesi e poi periodicamente. Mi chiede il perché e mi trovo un po’ in difficoltà a spiegarglielo perché so che le mie parole evocheranno inevitabilmente ciò che è accaduto al figlio e vorrei evitare di farlo. In qualche modo affronto la questione e lui sembra soddisfatto delle mie spiegazioni e con un po’ di amarezza ci ringrazia sinceramente per quello che facciamo. Le sue parole sembrano dire che, se suo figlio avesse avuto questa opportunità, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. Più tardi torna con diverse persone con le quali insiste perché facciano l'ecocardio. Sembra dirlo a tutti quelli che conosce e che incontra e di sicuro lo ha detto a tutti quelli che prendevano il sole sul terrazzo della Lega Navale.


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